Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999 per ricordare le sorelle Mirabal, attiviste dominicane assassinate nel 1960 dal regime di Rafael Trujillo.
Da allora, questa data è diventata simbolo di un messaggio universale, la lotta quotidiana contro ogni forma di violenza di genere.
Per affrontare tale fenomeno, la scuola deve essere in grado ridefinire la propria missione trasformandosi in un presidio sociale, un laboratorio di cittadinanza in cui si costruisce giorno dopo giorno la cultura del rispetto e della dignità.
Il tema è costruire un futuro in cui ogni ragazza possa crescere libera e ogni relazione sia fondata sul rispetto. Il rosso che illumina i palazzi, le corse che attraversano le città, i laboratori che danno voce agli studenti, tutto ciò è parte di un cambiamento da costruire, partendo dalla missione pedagogica delle scuole.
STUDENTESSE E STUDENTI PROTAGONISTI DELLA GIORNATA PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
La celebrazione del 25 novembre diventa allora un’occasione per ribadire che la violenza non è mai “normale”.
Una ferita aperta nella nostra società, che può essere curata solo attraverso l’educazione e la giustizia. La scuola, ha il compito di trasformare questa consapevolezza in azione, creando spazi di dialogo e di confronto in cui studentesse e studenti possano esprimere emozioni, raccontare esperienze, elaborare pensieri.
In molte realtà scolastiche della Campania, il 25 novembre è stato vissuto come un momento di protagonismo giovanile.
Alcune scuole hanno scelto la via della narrazione. Ad esempio, l’Istituto d’Istruzione Superiore Giovanni XXXIII ha organizzato un podcast per raccontare la giornata, costruendo uno spazio di dialogo aperto.
Altre scuole, come l’IC Santagata di Gricignano, hanno scelto di ospitare un dibattito composto da esperti per discutere in maniera approfondita di violenza di genere.
L’IIS De Franchis propone il “silenzio” come messaggio per raccontare la giornata, utilizzando simboli e gesti come strumenti narrativi.
L’IC 2 Panzini ha sensibilizzato la comunità scolastica attraverso la testimonianza diretta di vittime di violenza di genere, creando un momento di riflessione condivisa.
L’Istituto Grandi di Sorrento utilizza lo spazio per descrivere la condizione inumana del fenomeno della violenza, il “rosso” diventa il colore simbolo per rimarcare l’impegno della scuola nel mitigare il fenomeno mediante la propria missione pedagogica.
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Le scuole non si limitano a celebrare una ricorrenza, ma cercano di costruire un percorso formativo che accompagni gli studenti lungo tutta la loro formazione.
La prevenzione della violenza passa attraverso la capacità di educare alla parità, di promuovere relazioni sane e di contrastare stereotipi e pregiudizi che ancora oggi alimentano discriminazioni e sopraffazioni. Solo nella scuola questo cambiamento trova radici profonde, perché solo un’educazione forte e condivisa può generare una società diversa. Con una scuola viva e consapevole, il futuro può essere diverso.
Un futuro in cui nessuna donna debba più avere paura, dove ogni ragazza possa crescere libera e ogni relazione sia fondata sul rispetto. La scuola, presidio sociale e comunità educativa, è il luogo da cui partire per rendere questo futuro possibile.
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