BOSCOREALE IN MARCIA – SCUOLE VIVE IN CAMMINO PER LA LEGALITÀ
È una meravigliosa giornata di sole venerdì 6 aprile e nella piazza del Comune di Boscoreale l’aria è frizzante, si provano cori, balletti, ci sono cartelloni colorati, bandiere e slogan, non è un caso se “Boscoreale in marcia” parte proprio da Piazza Pace.
Una marcia per la legalità e contro ogni tipo di violenza, organizzata dal Comune di Boscoreale in uno con le scuole del territorio: l’Istituto Comprensivo 1° Cangemi, l’Istituto Comprensivo 2° F. Dati, l’Istituto Comprensivo 3° Castaldi Rodari e l’Istituto Superiore Cesaro Vesevus. Bambini e ragazzi di tutte le età, hanno marciato con le istituzioni e con qualche associazione del territorio: due lunghi cortei, partiti da nord a sud di Boscoreale per confluire, insieme, nell’Area Mercatale e urlare a tutti la propria gioia e la volontà di dire no ad ogni tipo di violenza e di mafia.
È intervenuta a dare il proprio supporto l’Assessore all’Istruzione della Regione Campania Lucia Fortini, che ha fatto proprio ed amplificato l’entusiasmo del momento, culminato col volo di una colomba bianca “È una soddisfazione straordinaria essere qui stamattina ad accogliere il messaggio lanciato dai ragazzi di Boscoreale Uniti nessuno ci ferma Scuola Viva è questo, è sapere che se siamo uniti, se siamo comunità possiamo arrivare lontanissimo”.
A fare gli onori di casa l’Assessore alla legalità e pubblica istruzione del Comune di Boscoreale Valentina Mazzola ed il Sindaco Giuseppe Balzano: “Una marcia che passa per le vie della città è un momento importante, dimostra quanto il territorio sia vivo. Quanto i suoi ragazzi e le sue Scuole siano Vive. È proprio dalle scuole che bisogna partire per lanciare messaggi importanti, come quello di stamattina, contro ogni tipo di violenza e di camorra”.
Alla marcia hanno preso parte circa tremila persone, tra cui Luigi Coppola, Testimone di giustizia e presidente del movimento per la lotta alla criminalità organizzata e Marialuisa Iavarone, la madre di Arturo, il ragazzo di Napoli vittima di violenza da parte di coetanei.
Una mattinata intensa, terminata con il canto collettivo di Pensa di Fabrizio Moro
Ci sono stati uomini che passo dopo passo
Hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno
Con dedizione contro un’istituzione organizzata
Cosa nostra
Cosa vostra
Cos’è vostro?
È nostra… la libertà di dire
Che gli occhi sono fatti per guardare
La bocca per parlare