IL VIAGGIO TEATRALE VERSO L’UTOPIA DEL LICEO GB VICO E DEL VIALE DELLE ACACIE
Un curricola verticale lo definisce la Dirigente Scolastica Maria Clotilde Paisio nel presentarlo con entusiasmo: è il modulo “Crescere col Teatro” della Terza Annualità di Scuola Viva del Liceo Gian Battista Vico, portato avanti con la scuola media Viale delle Acacie. Una collaborazione volta a creare un percorso unitario rispetto alle competenze teatrali ma non solo, un percorso di relazione, crescita e di analisi della contemporaneità che ha portato a due meravigliosi spettacoli finali.
Ma Scuola Viva al GB Vico non si ferma! Nei prossimi mesi sarà la volta dei moduli estivi con la vela e il nuoto. Una grande attenzione alla corporalità, al lavoro corporeo e mentale, espressi in tutti i modi, quindi, dal teatro allo sport e alla vita all’aria aperta. Tutto questo è “Vivi il Vico” un progetto formativo giunto alla Terza Annualità che il 28 maggio ha vissuto un momento di grande festa per la messa in scena degli spettacoli Il signore delle mosche e A guerra nun è fernuta. Un’unica serata, due spettacoli ed un unico grande messaggio, portato in scena dai ragazzi dei due istituti, che hanno lavorato insieme cooperando, imparando e divertendosi fino all’ultimo applauso.
“Crescere col Teatro” è il modulo dedicato al teatro, certo, ma diventa veicolo di educazione, di formazione. Un teatro-educazione, quindi, didattica trasversale per raggiungere obiettivi formidabili ed acquisire competenze, come raccontano i tutor esperti Giuseppe Coppola e Salvatore Guadagnuolo che hanno accompagnato i ragazzi in questo percorso di crescita e scambio.
Affrontare il tema storico della resistenza e il tema antropologico della costruzione di una società, due modi, due strade per affrontare un unico tema: l’utopia. Un’utopia che sta nella speranza, nella volontà di ri-costruire una società, dopo un naufragio, come accade ai giovanissimi protagonisti de Il Signore delle Mosche, interpretati dagli studenti del Viale delle Acacie, o dopo, anzi, durante, una guerra, come per Maddalena Cerasuolo o il giovane Adolfo Pansini personaggi rimasti nella memoria della città, interpretati egregiamente dai ragazzi del Gian Battista Vico.
È dai ragazzi del signore delle mosche e dai giovani partigiani della resistenza napoletana che, forse, oggi, inizia una nuova utopia. Questo è il messaggio che lanciano a tutti i ragazzi di Scuola Viva.